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Kiev
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La giornata di 6 luglio è nel segno del compleanno di Aldo, il nostro amico e la nostra guida italiana, che parla russo e conosce i posti che andiamo a visitare. Colazione in salotto della nostra camera; caffè, biscotti che abbiamo portato e un po' di frutta rimasta. Sotto la pioggia ci siamo diretti a visitare le più importanti chiese di Kiev. La prima S. Michele e poi S. Sofia che si trova di fronte e ha un campanile di colore azzuro chiaro, regalo del imperatore, costruito dopo la chiesa.

Kiev di giorno In attesa di una tempesta Una bellissima funivia Una chiesa nel color blu caratteristico Questa invece ha le cupole verdi Un musicista suona un antico strumento ucraino Vista sul Kiev dall'alto Il serbatoio con kvas, la bevanda nazionale Il traffico sul ponte che attraversa il fiume

Jura ci ha aspettati davanti e ci siamo diretti verso la chiesa di S. Andrea percorrendo la via piena di bancarelle (la cosidetta Monmartre di Kiev). Il cielo era di un colore azzurro intenso, con qualche nuvola bianca; mi ricordava quello di Parigi. Scattavo le foto di cupole dei monasteri contro il cielo che cambiava continuamente e non riuscivo a staccare gli occhi, era troppo bello. Alla fine ero anche contenta delle fotografie scattate; non succede spesso. Sarà un grande piacere rivederle quando tornerò a casa.

La chiesa di S. Andrea con cielo azzurro in sottofondo Antiquariato al cielo aperto Antichi giradischi con tubo Una partita di scacchi aspettando i clienti Le uniformi della vecchia Unione Sovietica I colori accesi della città Le candele in una delle numerose chiese

In fondo alla discesa, morti di fame e con un grande appetito, siamo arrivati ad un ristorante self-service, a buon prezzo. Solo dopo pranzo, a stomaco pieno, siamo andati a visitare il Monastero delle Grotte con un pensiero ai nostri bagagli, ancora non arrivati.

Un centro commerciale in vecchio stile Un'altra chiesa con la cupola d'orata I fedeli davanti all'altare Il sole si è nascosto dietro le nuvole Dettagli architettonici di una chiesa Un campo in fioritura

Abbiamo telefonato ripetutamente in aeroporto, ma le telefonate non hanno dato alcun risultato e così non ci rimaneva che andare di persona ha cercarli. Quando Angela ha visto la sua valigia si è sentita quasi male e noi ancora di più perché le nostre non c'erano. Alla fine le abbiamo trovate in uno scantinato dove ci hanno portati, ma solo dopo una accesa discussione in russo fra Aldo e i doganieri. Aldo litiga piuttosto bene, anche in ucraino.

In attesa di partire con la valigia in mano

Siamo tornati in città e qui in piazza si esibivano i gruppi musicali, danzatrici con i balli e canti popolari della Festa di Kupala (la Festa di San Giovanni legata al solstizio che i sovietici hanno spostato alla prima decade di luglio). La serata è finita con i fuochi d'artificio e la piazza era piena di bottiglie soprattutto di birra, che in Ucraina si consuma in grandi quantità.

Le danzatrici negli abiti tradizionali ucraini Si festeggia con i fuochi artificiali La vita notturna sotto l'illuminazione cittadina Il vecchio ed il nuovo insieme nella metropolitana